"Questo tizio sembra un idiota corrotto, si comporta da idiota corrotto, ma non lasciatevi ingannare: è davvero un idiota corrotto"
(Groucho Marx)
C'è da allarmarsi per la quasi unanimità dei dissensi che almeno in Europa circondano Donald Trump.
Osservato da oltre oceano il suo comportamento appare paranoico, ma non è solo questo.
A preoccupare sono i precedenti, nemmeno tanto remoti. Quando un presidente americano, anche dei migliori, si è trovato in difficoltà ha sempre contato su una formidabile via di fuga: dichiarare guerra.
Ossia, scaricare sull'estero le tensioni e compattare il fronte interno in nome del patriottismo, già noto come estremo rifugio delle canaglie.
Da mesi e mesi i nemici dell'America sono stati indicati con dovizia, e oggi c'è solo l'imbarazzo della scelta. La sensazione è che Trump possa da un momento all'altro dichiarare una guerra spudorata e magari anche nucleare a chiunque, coi pretesti più inverosimili, e facendosi comunque seguire dal suo popolo, che non risulta finora lasciarsi scoraggiare dalla palese goffaggine del proprio beniamino.
Facciamo attenzione, noi europei, noi autonominate persone di buon senso: uno così non è riconducibile alla logica del buon senso.
Uno così, se incontrato nella vita di tutti i giorni, non meriterebbe di essere confutato. Meriterebbe di essere assecondato finché possibile, e poi circondato di infermieri e fatto portare via.
Ma è il Presidente degli Stati Uniti d'America, e non si può.