L'ULTIMO-GIORNO-DI-PACE

Era una bella mattina invernale ma soleggiata, come nella canzone di Giorgio Gaber.
Al seggio elettorale l'affluenza era sostenuta. Mariti e mogli, genitori e figli , nonni e nipoti, intere famiglie con figli piccoli parcheggiati in macchina, con le quattro frecce accese, in doppia fila.
Una signora tentò di scavalcare la fila per votare prima.
Un signore col cappello aveva dimenticato la carta d'identità e pretendeva di votare lo stesso.
Una giovane donna controllò la punta della matita e disse qualcosa al presidente del seggio.
Tutti avevano l'aria di votare per la parte di quegli altri. Per la parte degli stronzi.
Uscendo, il sole sembrava ancora più tiepido. Era una bella mattina invernale ma soleggiata, come nella canzone di Giorgio Gaber.
L'indomani, scoppiò la guerra civile.



Roberto Alajmo | 04/12/2016 | Letto [4322] volte

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