OSSERVIAMO-UN-MINUTO-DI-RUMORE

A quanto pare è inevitabile: appena muore una celebrità, ognuno si sente in dovere di dire la propria.
Si va dal sintetico RIP all'ormai classico Ciao Fidel. Ma più ci addentriamo nell'era di Facebook più si accresce il contributo dei tuttologi che si non resistono alla tentazione di dire almeno qualcosa, qualsiasi cosa che suoni possibilmente anticonformista.
Da ultimo, anche la morte di Fidel Castro ha scatenato il sabba dei pro e dei contro. Perché questa è la novità: i posteri si ritengono autorizzati a tirare pubblicamente le somme della vita altrui, giudicandola sulla base del proprio convincimento o dell'utero estemporaneo.
La stroncatura post mortem è diventata un genere a sé stante, e funziona come autocertificazione di libertà di pensiero. Se c'è cascato anche Saviano significa che ormai non c'è più speranza.
Oltre che reazionario devo essere diventato anche vecchio, perché rimpiango il tempo in cui - immaginate, miei giovani lettori! - di fronte alla morte, la reazione più dignitosa era il silenzio.



Roberto Alajmo | 28/11/2016 | Letto [4003] volte

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