RICORSI-STORICI

(Da L'arte di Annacarsi, editore Laterza)
La battaglia di Calatafimi si è combattuta in una specie di conca naturale, coi due eserciti che si scontravano a ondate. Gli schieramenti indietreggiavano, si ricompattavano e tornavano all’attacco reciproco. Avanti e indietro, avanti e indietro. Fino a quel momento l’avanzata dei Mille era stata fluida per mancanza di ostacoli militari e passività della popolazione locale. Le camicie rosse erano troppe per fare la fine che qualche anno prima avevano fatto in Campania i trecento di Carlo Pisacane, che per quanto giovani e forti erano inevitabilmente morti. E tuttavia, nella sua prima fase il tentativo garibaldino era circondato da un atteggiamento interlocutorio.
(...)
I giovani siciliani si erano disposti sulle alture circostanti con lo stesso atteggiamento di chi assisterebbe oggi a una sfida calcistica in campo neutro, giusto per godersi lo spettacolo fra due squadre entrambe ospiti. Man mano che lo scontro proseguiva, si andava palesando sempre più chiaramente la prevalenza dei garibaldini, e solo a quel punto, con la battaglia praticamente già decisa, i picciotti decisero di scendere in campo: naturalmente dalla parte del vincitore, distinguendosi nell’infierire sugli sconfitti con l’accanimento che sempre caratterizza i neofiti.



Roberto Alajmo | 22/07/2016 | Letto [3527] volte

Clicca per stampare Clicca per stampare
< TORNA AL FORUM