"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
Se qualcuno di fronte all'abnorme gravità dei fatti di Parigi se la prende con il titolo di Libero, non è solo per snobismo di sinistra.
L'illusione è che Maurizio Belpietro sia ragionevole, in ultima istanza, e capisca quanto gettare benzina sul fuoco magari faccia guadagnare qualche copia in più nell'immediato, ma produca molte morti già a medio termine.
Che Belpietro capisca non è per niente sicuro, ma prendersela con lui è un riflesso naturale, in un momento di impazienza e frustrazione. Il ragionamento sottinteso è: con quelli del Daesh è inutile provarci, sono fuori dalla nostra portata geografica e razionale, mentre lui dovrebbe giocare dalla nostra parte, e invece rischia di aggravare la situazione.
Quando durante una partita di calcio vedo uno dei miei giocatori reagire malamente a un fallo mi arrabbio con lui che è cascato nella provocazione e verrà espulso danneggiando la mia squadra.
Dice: e con l'avversario che ha commesso il fallo non te la prendi? Certo che sì: ma intanto prenderei a calci nel culo Belpietro, che è più a portata di piede.