L'ARTE-DEL-PASSEGGIARE

(Da "L'arte di Annacarsi")
... Il passìo nel corso principale di una città siciliana risponde ai canoni classici della passeggiata paesana, sia pure con qualche concessione alla modernità: per esempio, nei festivi e al sabato pomeriggio sono ammesse anche le donne sopra i trent’anni, che gli altri giorni sono rare o non pervenute.
Poi ci sono le torme giovanili di entrambi i sessi, alla reciproca caccia. Ma grattata questa patina di modernità, la sostanza rimane uguale a quella di sempre: il passìo è un’attività seria, maschile e disciplinata da regole precise. Nella sua forma classica i maschi siciliani passìano in gruppi di due o tre. C’è solitamente un maschio Alfa che conduce la passeggiata e la conversazione, attività che avvengono in contemporanea alternata. Nel senso che si passeggia e si conversa, ma o si passeggia o si conversa.
Quando al maschio Alfa viene in mente qualcosa da dire, si ferma e la dice. I suoi accoliti a loro volta si fermano e ascoltano. Se qualcuno ha da aggiungere o controbattere qualcosa lo fa, ma sempre in una situazione di immobilità. Il passìo viene sospeso per tutta la durata della conversazione, fin quando il maschio Alfa non accennerà un passo, e gli altri si adegueranno, seguendolo e tacendo a loro volta.
Certe volte questa ripresa del passìo dura pochissimo: due, tre metri e il maschio Alfa troverà qualcosa da aggiungere o da precisare. Allora si fermerà di nuovo, e con lui si fermeranno anche i suoi compagni di passeggiata, e senza mostrare alcun segno di contrarietà, assecondando i ritmi altrui e facendoli propri.
In un certo senso, nel verbo passiare è compreso conversare.



Roberto Alajmo | 16/02/2015 | Letto [2958] volte

Clicca per stampare Clicca per stampare
< TORNA AL FORUM