CARTA-NEL-CAMINO

Quando uscì ottenendo subito un enorme successo, il pamphlet di Stéphane Hessel "Indignatevi!" venne salutato con quasi unanimi consensi. Ecco cosa ci manca, dissero in molti: la capacità di indignarci.
Solo pochi malcontenti trovarono da obiettare, e fra questi Francesco Piccolo, il quale sostenne che, al contrario, è l'eccesso di indignazione che porta spesso all'assuefazione.
E Marco Paolini, ancora prima, aveva detto che almeno in Italia l'indignazione è come l'orgasmo: più è intenso, più dopo viene subito sonno.
Continua a succedere per ogni piccolo o grande torto della cronaca, dalla singola furbata dell'assessore di provincia fino agli attentati di Parigi. L'indignazione che prende l'opinione pubblica è a miccia corta e polvere bagnata. Magari fa una fiammata ma si spegne subito e non scalda, come carta nel camino.
Bisognerebbe piuttosto tenere saldi i nervi e selezionare, raffreddare il ragionamento, affilare la lama dell'indignazione per quando c'è davvero qualcosa da tagliare, qualcosa che sia alla nostra portata.
L'overdose di indignazione che ci tenta ogni giorno è omeopatica, serve solo a vaccinarsi contro la stessa indignazione.



Roberto Alajmo | 12/01/2015 | Letto [2026] volte

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