L'ARTE-DI-FARSI-PRENDERE-LE-GINOCCHIA-A-COLPI-DI-NASO-ALTRUI

La marea del ventennio berlusconiano, ritirandosi, ha lasciato sulla battigia della società italiana una serie di relitti antropologici che meritano di essere se non altro repertoriati, in attesa che gli esperti li analizzino scientificamente.
Un'attitudine rimasta spiaggiata è quella del vittimismo aggressivo, che nel suo opposto correlato diventa aggressività vittimistica.
Nella sua fenomenologia tipica il vittimista aggressivo esprime un suo giudizio generico su una categoria (il vittimista aggressivo ha sempre un sacco di opinioni, e deve poterle esprimerle liberamente, senza che nessuno frapponga filtri fra cervello e microfono). Esempio: i negri puzzano.
Di fronte alle reazioni scandalizzate degli astanti, l'aggressore vittimista si limita a isolare i commenti più accesi ("vaffanculo razzista") e si dichiara offeso dalla volgarità delle reazioni, rifiutandosi di abbassarsi a entrare nel merito delle altre contestazioni avanzate su un piano civile.
Matteo Salvini in visita al campo nomadi è un caso che ha fatto scalpore, ma in giro è tutto un pullulare di piccoli casi del genere. E internet rappresenta, in quanto amplificatore di ogni tendenza, il veicolo migliore di questa attitudine.



Roberto Alajmo | 26/11/2014 | Letto [2239] volte

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