SCALDATI-CONTRO-SCALDATI

(Scritto per il convegno su Franco Scaldati che il teatro Stabile di Palermo ospita in questi giorni)
...Il Biondo secondo me storicamente, oltre al merito di aver prodotto da un certo momento in poi il teatro di Scaldati, deve scontare anche un senso di colpa riconducibile al fatto stesso che uno come Scaldati sia stato adottato dallo Stabile.
Scaldati era un parroco di campagna molto amato dai fedeli, capace di toccare le corde del loro cuore. Poi è stato portato a dire messa in cattedrale, dove era difficile distinguere la sua voce sommessa. E magari solo a celebrare messa.
A Scaldati toccava anche più spesso servire quasi da chierichetto nella messa celebrata da altri.
Oggi non dobbiamo avere paura di prendere una prospettiva storica dal suo teatro e dire con sincerità che lo Scaldati migliore è quello precedente all'adozione da parte del Biondo. Il teatro di Scaldati era e sarebbe dovuto rimanere antagonista rispetto a quello dei teatri Stabili. Di tutti e anche di questo.
Adottare un artista così è un rischio che io mi son preso con Emma Dante consapevole che non deve essere Emma a piegarsi alle logiche dello stabile, ma lo stabile a piegarsi alle esigenze di Emma.
Per questo dobbiamo riprometterci di riprendere il filo di Scaldati proprio ripartendo dai suoi primi lavori, nati come teatro da chiesa di campagna, da cantina, da trattoria a conduzione familiare. Prima che la trattoria rinomata si trasformasse in ristorante di lusso, snaturandosi completamente.
Oggi la chiave, secondo me, è sottrarre Scaldati alla maniera scaldatiana. Sottrarlo persino all'idea che lui stesso aveva del proprio teatro. Sparigliare le carte e ridistribuirle. Solo così possiamo sperare di rilanciare Scaldati su un piano nazionale. La messinscena di Lucio, lo scorso anno, è stato il primo passo, ma non è bastato anche perché lo spettacolo girerà pochissimo: e non per colpa nostra.
La strada è impervia, in astratto tutti dichiarano ammirazione, ma alla fine Scaldati rischia di essere come la bella di Siviglia, che tutti la vogliono e nessuno se la piglia...
(Illustrazione: Domenico Ghirlandaio, San Francesco alla prova del fuoco davanti al Sultano, Firenze, Santa Trinita)



Roberto Alajmo | 01/11/2014 | Letto [2123] volte

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