"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
Che c'entra Genny 'a Carogna con Piero Pelù? All'apparenza nulla, a parte due diversi modi di esprimere una certa idea di mascolinità.
Però qualcosa li accomuna, nella cronaca degli ultimi giorni. Il cantante dei Litfiba è stato per giorni e giorni il più fiero oppositore del governo in carica. Il secondo ha contrattato con i rappresentanti dello Stato per consentire lo svolgimento della finale di Coppa Italia.
Nella loro diversità le due vicende e i rispettivi protagonisti rappresentano la stessa difficoltà che in Italia si riscontra a trovare interlocutori autorevoli.
Con tutto il rispetto, e nella convinzione che abbia persino ragione: come si mette a confronto un cantante con il capo del governo? E senza nessun rispetto: come si può discutere a livello istituzionale con un energumeno che di nome fa Genny 'a Carogna - e se ne vanta?
Dev'essere effetto del famoso tramonto del ruolo degli intellettuali.
Ieri la coscienza critica del Paese era rappresentata da Sciascia e Pasolini.
Oggi dobbiamo accontentarci di Piero Pelù, quando va bene. Altrimenti: Genny 'a Carogna.