"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
L’ultimo in ordine di tempo, pubblicamente, č stato Tosi, che č Tosi, e va bene: “Balotelli provocasse meno”.
Ma una volta l’ho sentito dire anche a Michele Santoro, che č un giornalista e quindi, specie essendosi nominato Servizio Pubblico, avrebbe il dovere di tutelare la grammatica: “I miei collaboratori si tenessero pronti”. Forse “tengano” gli sarŕ sembrato troppo blando.
L’esortativo “andasse”, “facesse” eccetera č invalso nell’uso comune forse provenendo dal romanesco, e ha attecchito in maniera infestante, come rucola e pomodorini nelle insalate.
L’espressione non viene neppure sentita come gergale, al pari del reiterato “piuttosto che”, ormai impossibile da estirpare.
Non per essere pedante, ma alla progressiva scomparsa dalla lingua italiana del congiuntivo, bisogna aggiungere pure questo: l’utilizzo a capocchia del poco congiuntivo che rimane.
