"Sono morto molte volte, ma come questa mai"
(Epitaffio di un attore, Asia Minore)
(Il pezzo che segue l'avevo scritto cinque anni fa, all'indomani di un'illusoria vittoria elettorale del centrosinistra. Lo so che è odioso dire "l'avevo detto", ma insomma: l'avevo detto).
Se la gente vota meno è un buon segnale: la democrazia italiana ha avuto fin dagli esordi una pesante zavorra legata al voto di scambio. A questo erano legate le percentuali di affluenza, molto superiori rispetto ad altri paesi.
Finiti i soldi, è più difficile fare promesse. Da qui la disaffezione che molti commentano con gravità e invece, secondo me, è un segnale di ottima evoluzione del sistema democratico.
Scoppiata la bolla, scremato il voto clientelare, il Centrosinistra vince in surplace, ossia rimanendo immobile o addirittura retrocedendo. Le percentuali calcolate sulla base dei voti validi sono illusorie: alla conta delle schede si scoprirà che anzi cè stata unulteriore diaspora.
Quegli altri sono andati ancora peggio, per fortuna. Ma prima o poi spunterà qualche altro imbonitore capace di motivare lelettorato più becero.
Il modo peggiore di festeggiare questa vittoria di tappa, è convincersi di essere diventati miracolosamente bravissimi, velocissimi, irraggiungibili.