"Ogni vendetta è una ammissione di sofferenza"
(Seneca, De Ira)
Ai giovani che si affacciano stentatamente al mondo del lavoro si richiede poi uno sforzo supplementare. Un surplus di pelo sullo stomaco. Perché a parte tutto il resto, si trovano davanti, a ostruire la carreggiata, gli esponenti di una generazione che possiede la metà della metà del loro curriculum.
Ma si limitassero a ostruire: pretendono pure di dirigere il traffico. Alle difficoltà della contingenza sul mercato del lavoro si aggiunge il sospetto che la generazione precedente, quella che oggi pretende di regolare laccesso al lavoro, nutra quel genere di risentimento che spesso anima le persone di cultura inferiore quando si trovano di fronte alleccellenza.
È ordinaria amministrazione che nei colloqui di lavoro un giovane trilingue si trovi di fronte dirigenti che a stento sanno parlare litaliano. Bisogna aspettarsi di essere disprezzati proprio per le qualità che dovrebbero valere lassunzione.
È un aspetto della selezione innaturale della specie, alias darwinismo invertito.
Perché mai una classe dirigente di incapaci dovrebbe allevarsi la serpe in seno?