REMIX:-IL-PIACERE-DELLA-TERZA-ORA

Chiesero una volta a un saggio quale fosse la sua definizione di piacere.
Rispose: a scuola, indossare delle calze di lana molto strette e resistere fino alla terza ora. Dopodiché chinarsi sul banco, abbassare le calze e grattarsi furiosamente i polpacci.
Una definizione che resiste nel tempo, molto oltre gli anni della scuola, e codifica il massimo piacere come pura e semplice cessazione del dolore.
Così è la vita: un susseguirsi di contrarietà da accettare con spirito di sopportazione.
L’importante, quando arriva il momento, è non rinunziare mai ad abbassare le calze e grattarsi furiosamente i polpacci.



Roberto Alajmo | 28/01/2017 | Letto [5398] volte

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