REMIX:-COME-NON-AVERCI-PENSATO-PRIMA?

Racconta un ex dipendente di Windjet le modalità di reclutamento dei piloti della compagnia aerea.
In sostanza ai candidati si chiedeva una somma sostanziosa per prendere parte a un “corso di formazione”. Dopodiché venivano assunti a tempo determinato con un contratto di sei mesi. Una mezza dozzina di stipendi che non bastavano nemmeno coprire la spesa iniziale. Alla scadenza il contratto non veniva rinnovato, essendo molto più conveniente per la compagnia ripetere il gioco con altri e sempre nuovi aspiranti piloti.
Idea semplice e perversamente geniale, a conferma di una funesta tendenza del mercato del lavoro.
Nella visione arcaica dei rapporti, in cambio del proprio lavoro il soggetto veniva pagato.
Da una ventina d’anni a questa parte si è finalmente scardinato questo cliché, e capitava sempre più spesso di lavorare gratis.
Ecco invece la nuova frontiera del mercato occupazionale: pagare per lavorare.



Roberto Alajmo | 30/07/2017 | Letto [4345] volte

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