PULP-FICTION-ITALIA

Esiste una seria possibilità: quel che a noi pare commedia, invece sia tragedia.
L’ilarità per le uscite geriatriche di Berlusconi e dei suoi badanti sbandati fanno ridere come facevano ridere gli slogan e gli inni di Forza Italia nel ‘94, e s’è visto poi quanto c’era da ridere.
Un’ipotesi è che l’apprendista stregone abbia visto degenerare la situazione e si sia convinto a chiamare Monti come un Wolf che gli risolva i problemi. Unica differenza rispetto a Pulp Fiction: quelli stessi che hanno costruito il disastro, adesso si permettono pure di sindacare sui rimedi.
La memoria labile degli italiani farà il resto: ancora un po’ e Berlusconi, sempre sia lodato, sarà quello che aveva tolto la tassa sulla casa e con la forza del pensiero riempiva i ristoranti.
Insomma, forse siamo nell’intervallo di un varietà di quelli con le donnine nude, che si facevano fino a cinquant’anni fa nei teatri di terza categoria. Per intrattenere il pubblico fra uno spogliarello e l’altro usciva in palcoscenico un comico col compito di distrarre il pubblico, purché non fosse una cosa lunga.
Ed ecco spiegato anche il ruolo di Beppe Grillo nel vuoto politico che si è creato in questi mesi.



Roberto Alajmo | 07/07/2012 | Letto [2340] volte

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