"Se non vai al funerale di una persona, non aspettarti che quella persona poi venga al tuo."
(Lawrence Peter 'Yogi' Berra)
Il tizio che sfregia un Picasso nel museo di Houston viene erroneamente definito pazzo: ed è invece, da un punto di vista tecnico, un idiota puro e semplice. Per l'esattezza: un idiota esaltato dallidea infondata che il genio sia democraticamente distribuito, e che quindi basti dire Sono un Artista dAvanguardia per giustificare qualsiasi cazzata.
È forse un malinteso retaggio del 68, fermo restando che il 68 non avrebbe meritato questo genere di epigoni. Lidiota di Houston è un caso estremo, ma non isolato. Ognuno conosce almeno una ventina di persone che nella convinzione di appartenere alla categoria degli artisti incompresi si sono rovinate la vita, rovinandola spesso a un indotto variabile di parenti e amici.
Piuttosto, soffermiamoci sui doveri di questi ultimi. Parenti e amici devono essere sinceri, con queste persone, tanto più se gli vogliono bene. Ma devono farlo prima che sia tardi. Quando gli artisti incompresi diventano maggiorenni è meglio metterli di fronte alle loro responsabilità.
Fin quando un presunto genio e sregolatezza troverà qualcuno disponibile a tirarlo fuori dai guai, si sentirà autorizzato a tenere un atteggiamento sempre più insolente e persino violento. Confidando nella rete di protezione e comprensione che lo preserva dal rispondere dei propri gesti e delle proprie parole.
A Roma esiste una parola per definirli: impuniti.