"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare,
che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare,
che io possa avere soprattutto lintelligenza di saperle distinguere.
"
(Tommaso Moro)
Il cosiddetto biscotto paventato in questi giorni dallItalia calcistica è un sintomo che rivela molto del carattere nazionale.
In particolare, quasi nessuno si preoccupa di battere, e come, lultimo avversario. I neuroni dellopinione pubblica italiana sono tutti dislocati a interpretare ed esorcizzare il complotto fra Spagna e Croazia, che al momento risulta tutto da verificare.
Solo molto subordinata appare l'esigenza di fare la propria parte per tirarsi fuori dai guai; molto più facile immaginare che esista un complotto internazionale per impedirci di raggiungere il traguardo che ci spetta per rango e diritto divino.
Esiste una coazione a reiterare sempre gli stessi avvitamenti mentali, che spesso si trasformano in profezie che si autoverificano.
Esercizio per casa: trovare le ricorrenze extracalcistiche di un pensiero vittimistico del genere.
Lelogio della furbizia è tipicamente italiano, così come molto italiano è stigmatizzare la furbizia altrui. Basterebbe citare il capitano Buffon, secondo il quale, almeno fino a dieci giorni fa, due feriti sono meglio di un morto.
Il che è certamente vero: specie nel caso in cui il morto sei tu.