"Dopo aver fatto l'amore, il primo che apre bocca dice una cazzata"
(Anonimo)
Nei discorsi fra genitori un enunciato ricorrente è, con piccole varianti: io punto alla qualità, più che alla quantità del tempo che passo con mio figlio.
Il che è vero fino a un certo punto. Nel senso che è dalla quantità che deriva la qualità. Niente di peggio che trovarsi e capita, specie ai genitori separati in pizzeria a dialogare in maniera programmatica. Vi siete visti apposta per parlare un po fra voi, e i discorsi prendono subito quel binario morto fatto di domande sulla scuola o sui primi filarini - scoprendo che non si chiamano più filarini.
Sembrano conversazioni nel parlatorio di un carcere, con la fretta di dirsi tutto e levidenza di non avere niente da dirsi.
Invece serve tempo. Tempo per fare niente. Tempo per fare cose diverse nella stessa stanza. Tempo per annoiarsi assieme. Tempo per lasciare sedimentare il silenzio e romperlo con parole che abbiano un peso.
In viaggio, a casa: trovare tempo per annoiarsi assieme ai figli così come i figli dovrebbero trovare tempo per annoiarsi da soli.
È dalla noia che nascono le idee migliori, la dimestichezza, la vera confidenza, laffetto.
Fra genitori e figli, in un certo senso, la noia è un traguardo.