"Non posso vivere con una persona che non può vivere senza di me"
(Nadine Gordimer)
Andando a SantAgata di Militello per il funerale di Vincenzo Consolo forse ho metaforicamente capito in che cosa consiste la degenerazione italiana di questi anni.
Visto che perdurava la siccità di carburante, assieme a un amico abbiamo optato per il treno. Ce nera uno che ci avrebbe consentito di arrivare in tempo.
Se fosse partito puntualmente.
Ma dopo mezzora eravamo ancora sul binario in attesa che arrivasse il convoglio, in assenza di qualsiasi comunicazione. I tabelloni insistevano per le 13,08, procurando a un centinaio di persone in attesa limpressione di essere finiti in un buco spazio-temporale: secondo Trenitalia eravamo partiti da mezzora, ma noi avevamo come la sensazione di non essere manco riusciti a salire sul treno. Non c'era, il treno.
Quando siamo riusciti ad arrivare, con quasi un'ora di ritardo su un percorso di due, il funerale era ormai terminato. Ma ecco lultimo insegnamento di Consolo: lessenza dellevoluzione degenerativa italiana: prima i treni partivano in ritardo, ma almeno i passeggeri venivano avvertiti.
Ora, manco questo.
