"Il razzismo è come il culo: puoi vedere quello degli altri, ma non il tuo"
(Ascanio Celestini)
(Da Repubblica)
Eppure ricordi con una certa nettezza di aver preso parte allinaugurazione del teatro Santa Cecilia.
Per il Garibaldi 2.0 non eri a Palermo, peccato. Ma qualcuno racconta di esserci entrato e aver potuto valutare i lavori di restauro. Beato lui, perché successivamente di entrambi i teatri si è persa memoria.
Poi ci sono le esposizioni. Per linaugurazione di quella di Christo a Palazzo dei Normanni è stato offerto un gran ricevimento. Dopodiché, fortunato chi è riuscito a vedere la mostra: tu ci hai provato un paio di volte, sempre in orario dapertura, e hai trovato le porte sbarrate.
Lelenco potrebbe continuare, volendo. Ma tanto basta a ipotizzare che a Palermo, città sempre allavanguardia, sia stata superata la vecchia concezione secondo cui a un vernissage con rinfresco faccia banalmente seguito la fruibilità di un edificio o di una mostra. Dopo il brindisi dapertura, fine.
Se poi provi a chiedere, un motivo cè sempre. Di solito manca lagibilità. Cioè, potrebbe venire giù tutto sulla testa del pubblico. E linaugurazione? Per fortuna tutto bene, grazie.
Nel resto del mondo intervenire ai vernissage è una forma di snobismo presenzialista. A Palermo, una necessità. Se ti perdi linaugurazione, sei fregato.
