REMIX:-LA-NOIA-NON-SBAGLIA-MAI

“Contrordine: pensare da soli funziona meglio”. L’articolo di Repubblica, sebbene relegato alle pagine che abitualmente sono destinate alle minchiate, è una soddisfazione per chi sostiene (quorum ego) che il cosiddetto brainstorming è una molestissima perdita di tempo.
Nell’articolo originale del Washington Post [LINK] si spiega, sulla base di un recente studio, che le riunioni sono poco produttive, e meglio si trovano le soluzioni ragionando su base individuale.
Il mito risaliva agli anni Cinquanta, e da allora non c’è stato ambito lavorativo che non sia stato ammorbato da continue riunioni, fumosissime sia per le sigarette abusive che per le argomentazioni dei partecipanti.
Il sottoscritto può vantarsi di essersi sempre sottratto, quando possibile, alla servitù delle riunioni, a cominciare da quelle a sfondo politico-programmatico, che tanto fervono specialmente in questo periodo.
L’unica obiezione sta nelle motivazioni addotte dallo studio: “Se ai membri di un gruppo di lavoro vengono esposte delle idee, questi tendono a concentrarsi su di esse, bloccando la ricerca di soluzioni potenzialmente migliori, che non vengono più espresse”.
A me veramente era sempre sembrato il contrario: che le riunioni fossero il poligono dei narcisisti, dove ognuno era libero di sparare tutte le cazzate che gli passavano per la testa, senza mai preoccuparsi di ascoltare gli argomenti altrui.



Roberto Alajmo | 25/09/2017 | Letto [3388] volte

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