"Non posso vivere con una persona che non può vivere senza di me"
(Nadine Gordimer)
Il problema è l'usura delle parole. Di certe parole sentite tante di quelle volte da essere diventate un semplice ronzio.
"Sedicente" è un esempio perfetto. A forza di essere preposto a qualsiasi sostantivo, sedicente è passato a significare un disprezzo generico. Invece bisogna tener presente che l’etimo è se-dicere, dire di sé stesso.
Varrebbe la pena - come promemoria, per rifare la punta almeno a questa parola – di scriverla per un po’ col trattino: “se-dicente”.Per dire: i se-dicenti poeti sono coloro che sostengono la propria essenza poetica. I poeti autonominati. Quelli che non temono di caricare la propria opera di aspettative grandiose; affrontando il rischio di ucciderla, come succede soffocando una piantina con una dose esagerata di concime.
Ma forse, in estrema sintesi, il problema dei problemi è che esistono due tipi di poesia: la poesia con la minuscola e la Poesia con la maiuscola.
La poesia con la minuscola è Poesia con la maiuscola, e la Poesia con la maiuscola è poesia con la minuscola.
