REMIX:-A-OGNUNO-LE-SUE-FISIME-LETTERARIE

Poi, dopo aver raccontato tragedie di ogni genere, lo scrittore chiude il sipario, viene alla ribalta, sorride e ringrazia.
La paginetta di ringraziamenti che segue ogni romanzo si configura come un errore drammaturgico. L’autore, dopo aver portato al culmine la tensione, si toglie la maschera e strizza l’occhio al lettore dicendo: abbiamo solo scherzato.
I ringraziamenti alla fine rappresentano un buco della serratura dal quale lo scrittore si lascia spiare. Se qualcuno merita di essere ringraziato, lo si dovrebbe fare in privato, oppure a caratteri piccoli, prima di cominciare il libro, sobriamente, senza fare autopettegolezzi.
Il culmine dello svelamento è poi la dedica a un proprio congiunto piazzata in capo al libro, dietro la quale fanno capolino famiglie felici, matrimoni idilliaci, figli comprensivi e premurosi, padri sempre saggi e formativi.
Massimo dell’invidia per chi conosce quasi solo famiglie infelici, soprattutto quelle degli scrittori.
Ne conoscevo uno che era arrivato a scrivere quasi in odio alla propria consorte. A lungo meditò di rovesciare la più classica e stucchevole delle dediche - “A mia moglie” - , con un più originale e crudele “Malgrado mia moglie”.
(Ovviamente, da lettore, la prima cosa che vado a guardare in un libro sono i ringraziamenti: se qualcuno lascia libero il buco della serratura vuol dire che desidera essere spiato).



Roberto Alajmo | 10/09/2015 | Letto [6597] volte

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