"La destra č sinistra e la sinistra č maldestra"
(Enzo Sellerio)
Nella parlata siciliana esiste un Aggettivo Privativo: mischino. Viene direttamente dall’arabo “miskin”, che equivale a “poveraccio”, e viene premesso al nome di persona per esprimere compatimento nei suoi confronti.
Per i non siciliani, l’intercalare “mischino” rappresenta una piccola trappola linguistica, perché significa tutt’altro rispetto a “meschino”.
Č proprio un Aggettivo Privativo: lo si dice di un individuo che, a prescindere dalle altre qualitŕ, non risulti all’altezza del suo ruolo nel mondo.
Č, insomma, l’equivalente dell’Alfa Privativo dei greci.
Serve ad annullare qualsiasi altro aggettivo, anche superlativo, si accompagni al nome proprio, gettando una determinata persona in un abisso di desolazione e inadeguatezza.
Esempio: Maria, mischina, č bellissima. Dove "bellissima" č completamente annullato dal "mischina".
Altro esempio: l'ex ministro Bondi, mischino.