"La felicità non si trova, la si incontra. Viaggia sempre in direzione opposta."
(Isabelle Eberhardt)
Nella parlata siciliana esiste un Aggettivo Privativo: mischino. Viene direttamente dallarabo miskin, che equivale a poveraccio, e viene premesso al nome di persona per esprimere compatimento nei suoi confronti.
Per i non siciliani, lintercalare mischino rappresenta una piccola trappola linguistica, perché significa tuttaltro rispetto a meschino.
È proprio un Aggettivo Privativo: lo si dice di un individuo che, a prescindere dalle altre qualità, non risulti allaltezza del suo ruolo nel mondo.
È, insomma, lequivalente dellAlfa Privativo dei greci.
Serve ad annullare qualsiasi altro aggettivo, anche superlativo, si accompagni al nome proprio, gettando una determinata persona in un abisso di desolazione e inadeguatezza.
Esempio: Maria, mischina, è bellissima. Dove "bellissima" è completamente annullato dal "mischina".
Altro esempio: l'ex ministro Bondi, mischino.