"Dunque, madre: che cč?"
(William Shakespeare, Amleto)
La condanna definitiva di Cuffaro mi ha fatto venire un gran magone.
Cuffaro č Cuffaro, non si discute. Ma a parte ogni altra considerazione (le sentenze non si commentano, si tratta di un dramma personale, lui ha affrontato la sua vicenda giudiziaria e adesso la sentenza difendendosi con grande dignitą e correttezza) c'č dell'altro.
C'č una malinconia che mi ha preso.
La malinconia degli anni perduti da me, da voi, dalla Sicilia, correndo appresso a una persona e a un modello di governo che erano come adesso una sentenza di Cassazione ha decretato che erano.
Schierarsi dalla parte del noi l'avevamo detto, a questo punto, serve a poco.
Prendiamo piuttosto atto di avere buttato al vento gli ultimi quindici anni della nostra vita politica. Perlomeno.