AL-POSTO-DELLA-GELMINI-FINORA-SAREI-TRANQUILLO

Dopo un anno di pausa [LINK] nelle scuole sono riprese proteste e occupazioni.
La diagnosi più facile è che sono arrivati al portafogli di scuole e famiglie i tagli della riforma Gelmini. E se si tratta di questo i ragazzi hanno tutte le ragioni di sfilare, occupare e assembleare.
E però il precedente dell’Onda, due anni fa, deve mettere in guardia: l’antagonista che gli studenti si trovano di fronte è tosto. Oltretutto, siccome obiettivo del governo è il collasso della scuola pubblica, ogni sabotaggio dell’attività scolastica è un punto a suo favore.
In un contesto del genere, la protesta ha il dovere di durare ed essere sufficientemente dura da mettere in difficoltà un governo che è già, per molti versi, in difficoltà di suo, ma che da questo orecchio, l’orecchio della scuola, si rifiuta di sentire.
L’ottimismo vacilla di fronte al periodo prescelto per fare scoppiare questa protesta: la seconda metà di novembre. Fra un mese sarà Natale, e già prima tutte le manifestazioni sono destinate a concludersi in ossequio al periodo di vacanza.
Una protesta seria, una protesta vera avrebbe il dovere di non naufragare di fronte all’orgia dei panettoni e del cotechino in famiglia.

(Foto di Loredana Salzano)



Roberto Alajmo | 28/11/2010 | Letto [1960] volte

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