"Non tutti lo sono, non tutti ci sono"
(Anonimo, allingresso del manicomio di Agrigento)
È uscito già da qualche settimana un nuovo romanzo di Tiziano Scarpa, vincitore lanno scorso del premio Strega con Stabat Mater.
La prima notizia è che, secondo me, questo (Le cose fondamentali) è di gran lunga migliore di quello che ha vinto lo scorso anno. Ma qui saremmo allordinaria distribuzione random delle fortune letterarie.
Il fatto è che di questultimo non si trovano al momento tracce nelle classifiche di vendita. Come se londa del successo che normalmente si accompagna al premio Strega si fosse esaurita nel giro un annetto.
Una nemesi che colpisce senza guardare in faccia nessuno: se il vincitore non risponde alle aspettative il lettore non perdona.
Il sottoscritto lo aveva già sperimentato con Cuore di Madre, libro durissimo ma accompagnato da buone vendite proprio per la partecipazione allo Strega.
Al successivo romanzo, molto più maturo e anche commestibile, arrivò un mezzo flop: la massa dei lettori non volle fidarsi.
Il pubblico non sa mai cosa si perde. Ma lautore ancora di più.