ANTO',-FA-CALDO

Lo stato di putrefazione morale e materiale in cui si trova la città di Palermo, che a sua volta è simbolo della putrefazione nazionale, provoca fra le persone benintenzionate uno spasimo di reazione.
Bisogna fare qualcosa. Sì, ma cosa?
Per non restare con le mani in mano, magari solo per poter dire domani che il disastro è stato fatto “Not in my name”.
Da questo stato d’animo nasce una serie di microiniziative, moltissime delle quali veicolate da Facebook. C’è molto fermento, e tuttavia molto polverizzato.
Certo, molte di queste iniziative sono reconditi trampolini di future candidature elettorali. Non c’è niente di male: basta saperlo.
Ma fra persone ragionevoli bisogna pure denunciare il vero rischio, che consiste nella dispersione delle energie. La Sindrome della Mosca Cocchiera colpisce facilmente singoli individui o piccoli gruppi che vorrebbero essere di pressione.
Ed ecco il rischio: a muoversi senza coordinamento e senza un vero leader carismatico di riferimento, tutte queste iniziative, anche quelle meglio intenzionate, rischiano di squagliarsi al primo sole d’agosto e risultare addirittura controproducenti.
Forse manca poco al redde rationem. Cerchiamo di non arrivarci già spompati.



Roberto Alajmo | 08/07/2010 | Letto [3222] volte

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