"Scrivere è sempre nascondere qualche cosa in modo che poi venga scoperto"
(Italo Calvino)
Al gabinetto Viesseux di Firenze, per la tavola rotonda, letà media del pubblico supera la settantina.
Unica donna relatrice è Concita De Gregorio. Quando si tratta di far sedere uno spettatore che vuol fare una domanda, i tre uomini rimangono inchiodati al loro posto, e chi si alza è lei.
Sentirla parlare è come ascoltare un quartetto darchi formato da una singola persona. Unica perversione è la voglia di interromperla e insultarla, come fanno in televisione, per il piacere di vederla proseguire imperterrita, secondo la sua devastante tecnica abituale.
Alla fine spiega che quello le viene facile: può contare sul training familiare di quattro figli che a casa le parlano addosso senza riguardi.
Voi direte che il sottoscritto non fa testo: è innamorato. Ma se anche lei non accettasse di sposarmi io saprei rassegnarmi: in cambio di vederla alla guida dello schieramento di centrosinistra dopo lestinzione dei leader invertebrati.